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Posts written by Fiore di Maracuja

  1. .

    SFATIAMO L'ENNESIMO MITO!!


    I serpenti mangiano gli uomini?
    NO, i serpenti non possono mangiare gli uomini.
    Le uniche prede umane che possono essere divorate da un serpente sono i bambini. È già accaduto che dei serpenti giganti si cibassero di bambini ma non è mai accaduto che riuscissero a nutrirsi di un uomo adulto.

    Gli anaconda giganti potrebbero riuscirci?
    Va sottolineato che gli anaconda verdi (Eunectes murinus) ,i serpenti più grandi che esistono, raramente superano i 6 metri e i 200kg e che dimensioni maggiori risultano essere assolutamente rare.
    Ci sono leggende che parlano di anaconda lunghi 10 metri ma non hanno mai trovato un anaconda tanto lungo e vi sono pochissimi documenti di anaconda che siano arrivati agli 8 metri.
    Addirittura esiste un premio in denaro offerto dalla Wildlife Conservation Society dal valore attuale di 50.000$ per chiunque riesca a portare vivo o morto un esemplare di anaconda superiore ai 9 metri di lunghezza, ma nonostante i numerosi avvistamenti riportati, nessuno fino ad oggi ha riscosso la somma.
    Si dice che gli anaconda possano raggiungere i 10 metri di lunghezza perché scientificamente è stato provato che riuscirebbero a raggiungerli, ma nessun serpente li ha mai raggiunti. È come l'età dell'uomo. Se tenuti in buono stato possiamo vivere fino a 120 anni, ma su 7 miliardi e mezzo di persone solo 1 ha raggiunto i 120 anni. Notiamo che non esistono 7 miliardi di anaconda...
    Il secondo serpente più grande al mondo è il pitone reticolato, raggiunge anche i 9,5 metri ed è uno dei più lunghi ma non arriva ai 200 chili, al contrario dell'anaconda.
    I serpenti di grandi dimensioni sono sempre più rari a causa della distruzione da parte dell'essere umano.

    Anaconda verde:
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    Perché affermi che non potrebbero riuscirci?
    I serpenti non mangiano gli uomini in quanto l'uomo ha una conformazione troppo larga di spalle e rigida per essere ingoiata e digerita da un serpente, anche se si tratta di un serpente di grandi dimensioni.
    Infatti possono benissimo mangiare antilopi, capibara, cuccioli di ippopotamo ma non uomini adulti poiché essi sono troppo difficili da ingerire.
    Questo perché la loro bocca non si apre in tutte le direzioni: si apre solo in verticale e grazie alla mandibola disarticolata potrebbero benissimo ingoiare un bambino o altri animali meno rigidi (non a caso mangiano quasi sempre animali più piccoli o cuccioli delle specie più grandi) ma non riescono ad aprire sia sopra che sotto e questo rende impossibile ingoiare un essere umano per almeno il 99% dei serpenti esistenti su questa terra.
    Nel caso un serpente di grandi dimensioni dovesse riuscire a ingoiare un essere umano, avrebbe problemi a libello dello stomaco poiché la forma umana è "indigesta".
    Un serpente non ci troverebbe nulla di conveniente nel divorare un uomo, oltre al fatto che solitamente i serpenti molto grandi, non appena vedono l'uomo scappano impauriti. Attaccano solo quando l'uomo invade il loro territorio o li minaccia.
    L'uomo è un animale tremendo, gli animali lo capiscono e se ne tengono alla larga.

    Come si è diffusa la credenza che i serpenti possano mangiare gli uomini? È mai accaduto?
    Questa storia di serpenti mangia-uomini si è largamente diffusa con film quali "anaconda", fotomontaggi che mostrano uomini inghiottiti e falsi articoli per spaventare chi non è informato a riguardo.
    Gli unici documenti che riguardano serpenti mangiatori di uomini risalgono agli inizi del 1900 (un ragazzo di 14 anni e una donna minuta sono state le vittime).
    I serpenti che hanno provato ad ingoiare uomini interi sono per lo più esplosi in seguito poiché è stato impossibile per loro mantenerli nello stomaco.
    Vi sono infatti prove di serpenti che in qualche modo sono riusciti ad uccidere un uomo stritolandolo, ma nel momento dell'ingestione sono esplosi a causa della forma difficile da ingoiare dell'essere umano.
    Qui la foto:

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    Un uomo adulto e sano è difficilissimo da catturare anche per un serpente così grande.
    Il serpente deve essere abbastanza veloce da catturare un uomo adulto, stritolarlo e ingoiarlo... tenendo conto che l'uomo, essendo intelligente, si ribella ed usa come arma tutto ciò che lo circonda.
    La maggior parte delle foto che si trovano in internet o sono fotomontaggi o sono falsi.
    Come questa foto:
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    In questa immagine un anaconda ha mangiato un maiale, non un essere umano, ma per fare terrorismo ci hanno ricamato sopra...

    Spero che l'articolo vi sia piaciuto e vi abbia chiarito un po' di cose :)
    Se avete da aggiungere qualcosa o da commentare, prego fate pure ^^
  2. .
    Introduzione:
    La Pantherophis Guttatus, prima detta "Elaphe Guttata", è consigliata a tutti coloro che intendono cominciare ad allevare serpenti in casa.
    Questo rettile oviparo si può trovare allo stato brado nei territori che comprendono gli Stati Uniti fino al Messico; nel suo habitat generalmente arboricolo passano il tempo ad arrampicarsi su rocce e rami d'albero.
    È uno dei serpenti più allevati e riprodotti in cattività per la sua livrea colorata, la sua indole buona e le sue dimensioni ridotte.
    Il suo nome inglese "corn snake" deriva dal fatto che questo rettile si trovava spesso nei sacchi di grano per cacciare i topi, sue prede preferite.
    Molte persone credono che la crescita dei rettili dipenda dalle dimensioni del terrario in cui vivono ma questa è uno dei pregiudizi più gravi! Non è vero, se si utilizza un terrario troppo piccolo il serpente crescerà ugualmente per soffrire e ammalarsi.
    Se si vuole toccare questo serpente, si deve avere pazienza e non mostrarsi agitati. I gesti devono essere carezzevoli e non nervosi altrimenti l'animale potrebbe irritarsi. Non va mai sollevato per le estremità del corpo in quanto il peso potrebbe distaccare le vertebre e portare alla morte l'animale in casi estremi. Il corpo va sempre sostenuto con due mani. Non si dovrebbe toccare nei momenti del pasto, nei giorni successivi al pasto, in malattia o nei periodi di muta.

    Caratteristiche:
    I suoi colori sono molto brillanti e possono andare dal nero al rosso al beige al rosa-arancio.
    Sono animali prevalentemente notturni e attivi durante le prime e le ultime ore della giornata.
    L'età massima che possono raggiungere si aggira intorno ai 30 anni, sebbene la media sia di 15/20 anni.
    Essendo un serpente aglifo, non sono presenti nella sua dentatura zanne per il veleno, pertanto non è velenoso sebbene il morso possa fare male.
    È un serpente dalle modeste dimensioni, e la sua lunghezza da adulto varia dai 120 ai 180 cm, ha un corpo snello ed agile.
    Con l'intervento dell'uomo si sono selezionate diverse specie di pantherophis con differenze di livree o associazione (che in natura variano dal grigio al marrone con la "scacchiera" nera sul ventre).
    La Pantherophis è molto socievole e di indole buona, si abitua di buon grado alla vita in cattività e se trattata con pazienza e senza stress imparerà presto a riconoscere il padrone. L'importante è avere un terrario adatto alle sue esigenze.

    Riproduzione:
    È un rettile oviparo e depone da 6 a 25 (max 30) uova.
    Raggiunge la maturità sessuale a circa due anni di età e la sua produzione di uova va via via aumentando.
    In seguito all'accoppiamento la femmina depone le uova. Quelle fecondate si schiuderanno dopo circa 60 giorni. In cattività è facilmente riproducibile se si danno all'animale le corrette condizioni climatiche e cure.

    Alimentazione:
    In natura appena nata la Pantherophis si nutre di piccoli invertebrati come grilli, anfibi, piccole lucertole, per poi passare ad un'età adulta in cui si nutre di piccoli roditori, mammiferi ed uccelli. I piccoli serpenti dovrebbero mangiare circa ogni 4/5 giorni, durante la crescita (come per quasi tutti i rettili) si aumentano i giorni che intercorrono fra un pasto e l'altro fino ad arrivare a somministrare il cibo una volta ogni 13/15 giorni.
    In cattività la sua alimentazione dovrebbe essere basata su topi e piccoli roditori sebbene qualcuno si arrischia a darle anche un po' di pesce, sarebbe meglio evitare. Inoltre non vanno somministrati pezzi di carne cruda in quanto l'animale deve digerire una preda intera con tanto di ossa, peli e interiora per ricevere tutto il nutrimento di cui necessita. Alcuni allevatori danno occasionalmente delle uova fresche di quaglia alle proprie Pantherophis.
    Le sue prede non dovrebbero essere consumate vive per evitare eventuali danni (graffi, infezioni etc) sarebbe meglio darle da mangiare prede appena morte o comunque fresche. Tuttavia possono essere benissimo usate prede surgelate che vengono somministrate a temperatura ambiente (dopo averle scaldate qualche secondo al microonde). In tal caso è però necessario dare ogni tanto anche degli integratori di vitamine.
    Bisogna fare attenzione alla dimensione della preda perché se è troppo grande potrebbe essere rigurgitata dando problemi all'animale. Se si tratta di un cucciolo, bisogna cominciare con i topolini rosa appena nati e col tempo adattare la dimensione della preda all'animale in crescita.
    Sarebbe meglio non dare troppo cibo a questi serpenti in quanto hanno una struttura longilinea e non è consigliato farli ingrassare.
    È necessario lasciare a disposizione della Pantherophis una ciotola di acqua in cui possa bere, sciacquarsi e immergersi nel caso senta caldo. Talvolta potrà farci dentro dei bisogni, è normale, basta cambiare l'acqua. L'acqua va sostituita ogni volta che la si ritiene sporca.

    Allevamento:
    La Pantherophis Guttatus è un serpente che necessita di uno spazio medio per vivere, l'importante è che il terrario si adatti alla crescita dell'animale, sostituendolo con l'avanzare della crescita.
    Un terrario adatto alla vita di una piccola Pantherophis deve essere almeno 50cm in lunghezza, 40cm di altezza e 50 di larghezza. Una Pantherophis adulta necessita di quasi il doppio delle misure!
    I serpenti solitamente non hanno bisogno di un'illuminazione specifica al contrario di altri rettili, ragion per cui si possono usare neon e spot riscaldanti, senza necessariamente lampade a raggi uv. Esistono però in commercio anche lampade uv per serpenti.
    Per il substrato si può optare fra un terrario "vuoto" o simile all'habitat naturale del rettile. Nel primo caso basta usare un tappetino sintetico (non di tessuto poiché si potrebbe impregnare con gli escrementi) oppure semplice carta di giornale. Se si preferisce imitare l'habitat naturale, si potrà usare ghiaia, corteccia (evitare legni troppo odorosi che potrebbero infastidire l'animale), terriccio, sabbia, segatura e via dicendo. Il substrato deve essere sempre pulito per evitare malattie nell'animale.
    Nel terrario devono essere presenti almeno 2 nascondigli (uno nella zona tiepida e uno nella zona calda) in modo da dare sicurezza al rettile. Questi nascondigli dovranno essere stabili e immobili in quanto la Pantherophis potrebbe rifiutarsi di entrarci se esso si muove con facilità.
    Altra componente fondamentale è uno o più tronchi o rami stabili su cui potersi arrampicare senza che crolli.
    Temperatura: La temperatura costante è molto importante per un rettile e lo mantiene sano e attivo. Nel terrario vi dev'essere una zona più e meno calda: la temperatura deve aggirarsi intorno ai 25°C in una zona e intorno ai 30° nell'altra. La zona più calda tornerà utile al serpente nel momento della digestione. Durante la notte la temperatura si deve abbassare intorno ai 22/23° quindi è bene tenere uno o più termometri in zone diverse del terrario. La temperatura può essere mantenuta costante in terrario mediante lampade ad incandescenza, tappetini riscaldanti, riscaldatori in ceramica a resistenza o piastre riscaldanti.
    Se si utilizzano lampadine spot o lampade che raggiungono alte temperature si necessita di un qualche genere di protezione per evitare che il serpente le raggiunga e si bruci.
    Umidità: La Pantherophis ha bisogno di una temperatura ed un'umidità media che si aggiri attorno al 40/50%.
    Per mantenere l'umidità stabile basta posizionare la ciotola dell'acqua sotto alla lampada riscaldante oppure inserire nell'acqua un piccolo riscaldatore che contribuisca a farla evaporare. Per non far restare il riscaldatore scoperto, si deve aggiungere spesso acqua alla ciotola. Almeno una volta ogni 2 giorni.
    È altrettanto importante che il terrario abbia una buona aerazione e quindi sono fondamentali dei fori di ventilazione nelle pareti. Per questo motivo non si possono utilizzare acquari per allevarli: è consigliato un terrario con apertura su un lato. Oltretutto, i serpenti hanno l'abitudine di uscire dai terrari quindi ci si deve assicurare che le aperture siano sempre ben chiuse.

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  3. .
    Caratteristiche
    Questo mollusco è molto particolare nel suo genere.
    La sua specie ha origine nelle regioni tropicali e subtropicali dell'Africa, Asia e Australia, esistono oltre 50 specie di Melanoides, alcune sono perfino marine. La Melanoides Tubercolata, di cui parleremo qui, è un mollusco gasteropode (comunemente detta lumaca) di acqua dolce.
    La Melanoides Tubercolata si presenta come una lumachina dalla conchiglia a forma di cono allungato, con spirali concentriche. Quando nasce le spirali sono 2, il massimo che sia stato registrato è 8 spirali. La colorazione è varia, non uniforme e spesso l'ultima spirale (quella con cui è nata) è distrutta o erosa.
    È dotata di un opercolo molto efficace e respira attraverso un sistema branchiale.
    Recentemente è stato dimostrato che questi animali possono essere portatori di due parassiti pericolosi, Clonorchis sinensis e Paragonimus westermani. Questi parassiti possono attaccare anche l'uomo, tuttavia per contrarli l'uomo deve cibarsi di un crostaceo che prima abbia mangiato una Melanoides infetta. Dal momento che è raro che l'uomo si mangi le caridine del proprio stesso acquario, in Europa questo animale è ancora legale. Negli USA è invece stata bandita come pericolosa.
    Dal momento che passa quasi tutte le giornate sottoterra, riesce a resistere ai pesci che si nutrono di lumache. Un temibile avversario resta comunque il Chromobotia Macracanthus, Tetraodon (pesce palla) e le tartarughe acquatiche (soprattutto Sternotherus).
    Questo animale è spesso considerato infestante. Infatti ha la capacità di moltiplicarsi in maniera esponenziale in poco tempo, invadendo e sommergendo tutto il fondale. Lo studioso F. G. Thompson registrò in Florida nel 1984 ben 10000 esemplari per metro quadrato, studi più recenti (riportati su nis.gsmfc.org ) confermano e aggiungono che in media si possono trovare all'incirca 38000 esemplari per metro quadrato di fondale.
    In caso si utilizzino filtri delicati o facilmente otturabili, le lumachine appena nate, di pochi millimetri, possono rivelarsi un problema. Esse possono infatti infilarsi nel filtro e alla lunga, otturarlo. Il problema non sussiste se il proprietario pulisce spesso il filtro e mantiene in modo corretto i valori dell'acquario.

    Riproduzione
    La Melanoides Tubercolata è un animale ermafrodita, ossia dotato di entrambi i sessi.
    Può riprodursi sia sessualmente che non, difatti è in grado di praticare la partenogenesi che consiste (diremo volgarmente) in una sorta di clonazione. È quindi capace di riprodursi senza accoppiarsi con nessun altro esemplare.
    Raggiunge la maturità sessuale alla lunghezza di un centimetro di conchiglia. Particolare della specie consiste nel fatto che sia vivipara. Ciò significa che partorisce cuccioli vivi, già composti di conchiglia. Partorisce dalle 50 alle 70 lumache a cucciolata, ogni lumachina alla nascita misura in media 1-2 millimetri di lunghezza ed ha già due spirali formate.
    È stato scoperto di recente che questi molluschi si possono diffondere anche in altri modi. Possono infatti usare gli uccelli come mezzo di trasporto involontario.
    Il loro guscio è particolarmente resistente, quindi anche se ingerite non sempre i succhi gastrici riescono a digerirle. Vengono espulse quindi ancora vive e dato che ne basta una per moltiplicarsi all'infinito, riescono a colonizzare nuovi ambienti con grande facilità anche se sono molto distanti dal luogo natio.

    Informazioni sulle sue abitudini
    In Italia non è particolarmente diffusa, viene segnalata raramente e la sua diffusione è data esclusivamente dall'abbandono da parte di possessori di acquari tropicali. Tuttavia non rappresenta un pericolo. Studi recenti hanno dimostrato che questa specie è capace di "ibernarsi" fino alla primavera successiva. È così che le Melanoides sopravvivono agli inverni in Israele.
    È un animale del tutto innocuo sia per le piante che per gli animali data la sua dieta e le sue dimensioni è anzi spesso ben voluta.
    Può convivere negli acquari di acqua dolce con qualsiasi altro coinquilino, non rappresenta una minaccia per nessuno se non per le uova degli altri pesci. Potrebbe infatti predarle.
    Questo animale trascorre la maggior parte della sua vita nei fondali, scavando e smuovendo la terra in cerca di cibo e rifugio. In realtà questo suo lavoro è utilissimo. Esse prevengono la formazione di zone anossiche, vale a dire zone stagnanti e putrescenti che favoriscono la formazione di batteri nocivi, funghi e gas velenosi e inquinanti. In questo modo sfavoriscono anche la proliferazione dei cianobatteri. Il terreno, essendo più pulito e sano, è anche più adatto alla coltivazione delle piante ad eccezione di quelle delicate o appena piantate, il rischio è che le sradichino (succede solitamente con "l'erbetta").
    Qualora si fosse davanti ad una "invasione" di Melanoides, basterà diminuire le dosi di cibo degli altri pesci, se si ha un acquario tropicale si consiglia di comprare dei pesci che si nutrano di lumache, oppure comprare la "lumaca killer" Anentome Helena, oppure comprare delle esche per lumache, oppure del lumachicida. Io consiglio di usarle anche come cibo vivo da dare alle tartarughe acquatiche. Sono gradite.
    Talvolta si potrà vedere il numero degli esemplari diminuire drasticamente e poi dopo qualche settimana aumentare visibilmente. Ciò è dovuto alla quantità di cibo di cui questi animali dispongono. Quando il cibo è troppo poco e gli esemplari sono tanti si ha una selezione della specie, in questo modo diminuiscono perché in molte muoiono e appena torna cibo a sufficienza si moltiplicano. Sono infatti in grado di regolare le nascite.
    La Melanoides è un gasteropode saprofago, ossia si nutre di residui organici, generalmente nei nostri acquari si tratta di residui di mangime, marciume, alghe, carcasse, feci.
    Quando muore la Melanoides chiude il proprio opercolo, sigillandosi all'interno del guscio. Il cadavere verrà espulso dopo settimane, quando anche l'opercolo sarà putrefatto e quindi il sigillo viene meno.

    Necessità della specie:
    Prediligono le acque più dure.
    Tollera la salinità fino ad un massimo di 30 ppt.
    La temperatura ottimale parte da 18° fino ad un massimo di 32°. Meglio non sottoporle a temperature più alte. Se vengono sottoposte a temperature più basse vanno in "ibernazione", simile al semiletargo dei rettili, in attesa di un nuovo periodo favorevole alla vita.
    KH possibilmente > 10
    GH possibilmente compreso tra -10 e 35
    PH leggermente alcalino, dal 7 all'8
    Anche se i valori non vengono rispettati alla perfezione, gli animali non ne risentiranno particolarmente.

    Abitudini uniche di questa specie: Sono capaci di nuotare sul dorso, ossia usano la superficie dell'acqua (quella sott'acqua) come piattaforma su cui strisciare. Studi affermano che lo facciano per nutrirsi di uno strato proteico che si trova proprio sul pelo dell'acqua.

    Melanoides che cammina... sotto l'acqua:
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  4. .
    Sottospecie del genere Pomacea:
    Pomacea Bridgesii
    Pomacea Canaliculata
    Pomacea Catamarcensis
    Pomacea Columellaris
    Pomacea Cumingi
    Pomacea Cyclostoma
    Pomacea Decussata
    Pomacea Diffusa
    Pomacea Doliodes
    Pomacea Dysoni
    Pomacea Erogata
    Pomacea Falconensis
    Pomacea Flagellata
    Pomacea Glauca
    Pomacea Hanleyi
    Pomacea Haustrum
    Pomacea Insularum
    Pomacea Lineata
    Pomacea Livescens
    Pomacea Maculata (Gigas)
    Pomacea Paludosa
    Pomacea Papyracea
    Pomacea Poeyana
    Pomacea Scalaris
    Pomacea Sordida
    Pomacea Urceus

    Ho elencato tutti ii nomi poiché sappiate che ogni sottospecie ha delle caratteristiche proprie non in comune con tutte le pomacee.

    Caratteristiche comuni:

    L'ampullaria è un gasteropode munito di conchiglia proveniente dalle zone calde e temperate dell'America.
    L'animale presenta diverse variazioni di colore, dal giallo al rosso con striature o meno, ed è provvisto di un opercolo per sigillarsi nella conchiglia.
    La conchiglia può raggiungere i 5cm di larghezza (10 nella varietà Gigas) e l'animale può vivere fino a 5 anni. Ogni lumaca in vasca deve avere minimo 10 litri di acqua solo per sé.
    È un gasteropode anfibio, può infatti respirare con un polmone nella parte sinistra del corpo e da una branchia nella parte destra. L'aria viene incamerata nel polmone attraverso un lungo tubicino carnoso, detto sifone, che aspira l'aria in superficie e permette la respirazione. Le lumache tendono a salire verso l'alto quando vi è carenza di ossigeno, oppure per deporre le uova.
    Passano molte ore sul fondale, si presentano come animali poco attivi durante il giorno poiché preferiscono l'attività notturna.
    Non è compatibile con gli animali pericolosi, pertanto si deve far attenzione ad aggiungere un'ampullaria in vasca se i propri carassi sono aggressivi.
    Passano la maggior parte del loro tempo in cerca di cibo.

    Allestimento e Allevamento:

    Le ampullarie hanno necessità simili a quelle di molti altri pesci d'acquario e sono compatibili anche con i carassi purché si tenga conto di alcuni dettagli.
    La vasca deve essere munita di un buon filtro, il ph dev'essere neutro (al limite leggermente alcalino, ma sicuramente non deve scendere sotto al 7 per evitare problemi alla conchiglia) e deve essere coperta. Purtroppo questi gasteropodi tendono ad uscire dall'acqua ed è sempre meglio essere preparati per l'evenienza. Altra caratteristica essenziale della vasca dev'essere un poco di spazio libero dall'acqua in superficie per permettere alle chiocciole di uscire, respirare e deporre le uova. Si devono quindi lasciare almeno 5cm di aria.
    Nella vasca saranno molto importanti i rifugi e le zone d'ombra dove questi gasteropodi si ripareranno durante la giornata. Potrà capitare di vederle seppellirsi, il che non è un problema, puliranno il fondale. Ciò potrebbe capitare anche durante l'inverno, quando si interrano per lunghi periodi di tempo per l'ibernamento.
    Sono animali molto sensibili ai medicinali e alle sostanze disciolte in acqua. È necessario che l'acqua sia dura (gH 10/15°) in quanto è essenziale per la formazione del guscio. Le ampullarie gradiscono infatti una buona percentuale di calcio nell'acqua e con la loro crescita la durezza dell'acqua diminuirà, pertanto è necessario tenere alto il valore del gH e fare periodicamente dei test che monitorino la situazione.
    È sempre bene utilizzare biocondizionatori se si ospitano in vasca questi gasteropodi poiché essi sono molto sensibili ai metalli pesanti.
    Possono sopportare temperature comprese tra i 18 e i 26°. In acquario con carassi (soprattutto oranda) è bene tenere la temperatura a 22/24° mediante un riscaldatore. È bene che la temperatura non scenda mai sotto i 15°, altrimenti sopraggiunge la morte. Più sarà alta la temperatura, più saranno attive le ampullarie.
    Essendo animali prevalentemente notturni, mal tollerano l'illuminazione troppo intensa.

    Alimentazione:

    Le pomacee sono animali considerati "spazzini", detritivori, ma ciò è un errore in quanto sebbene esse facciano molta pulizia in vasca, difficilmente mangeranno gli escrementi degli altri pesci.
    Questi gasteropodi assumono molte sostanze di scarto degli altri abitanti della vasca, ma allo stesso modo producono parecchia sporcizia. Non è raro che l'acqua della vasca in cui sono allevate pomacee diventi torbida a causa dei batteri contenuti nei loro intestini.
    La loro alimentazione è molto varia. Possono essere alimentate con mangimi appositi oppure con pastiglie per pesci da fondo. Non disdegnano nemmeno i granuli o i fiocchi!
    Come alimenti "casalinghi" possono essere date verdure sbollentate e lattuga, ma con parsimonia in quanto possono rivelarsi lente a mangiare e gli avanzi sporcherebbero l'acqua. Un cibo poco appetibile per i carassi ma molto amato dalle ampullarie è la zucchina, che potrà essere somministrata a pezzetti bollita.
    Adorano cibarsi di piante in decomposizione, pertanto si occupano sempre della pulizia delle piante presenti in acquario.
    È bene evitare di dare loro vegetali crudi in quanto non li mangiano finché non tendono a putrefarsi. Difatti non si nutrono delle piante vive.
    Si possono anche cibare di carcasse di pesci e di scarti di origine animale, oppure larve di zanzara.
    La dieta è prevalentemente vegetariana (eccetto rari casi di ampullarie che si rifiutano di cibarsi di vegetali) e del resto le ampullarie non disdegnano nemmeno le alghe (questione di gusti). Acquistare delle ampullarie per un problema di diatomee può rivelarsi deludente perché sono alghe poco appetibili e gli animali spesso si rifiutano di mangiarle.

    È stato appurato che le ampullarie che si nutrono di cibi secchi inquinano meno l'acqua in quanto i batteri nel loro intestino sono meno sollecitati. Al contrario vi è una grande proliferazione di batteri quando viene somministrato cibo fresco. Ad ogni modo si tratta di batteri benefici, che non minano la salute dei pesci.

    È consigliabile nutrirle a luci spente.
    Una delle differenze della specie si ha proprio in questo settore. Mentre gli esemplari bridgesii sono principalmente detrivori, le caniculata e le loro ibridazioni sono molto inclini a cibarsi di vegetali e c'è il rischio che distruggano la vegetazione dell'acquario.

    Riproduzione:

    Le Pomacee si riproducono in seguito ad un accoppiamento, infatti esse non sono ermafrodite, hanno un sesso determinato. Per farle riprodurre è quindi essenziale avere sia un maschio che una femmina.
    Il dimorfismo sessuale è difficilmente ravvisabile, ma c'è un trucco. Difatti nel maschio è possibile riconoscere la protuberanza del pene se capovolto.

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    Per facilitare l'accoppiamento è bene alzare la temperatura dell'acqua di qualche grado e aumentare la dose di cibo.
    Il maschio feconda la femmina, che in un secondo tempo deporrà le uova in superficie, fuori dall'acqua per farle respirare. Se le uova fossero deposte sotto la superficie dell'acqua, morirebbero annegate. La deposizione avviene durante la notte e inizialmente si presentano come un ammasso di gelatina rosa chiaro, che col passare delle ore si scurirà e delineerà. È bene tenere la vasca coperta in modo tale da evitare la fuga delle femmine, che cercano posti riparati e umidi (ma non bagnati) per deporre.
    Le uova hanno un periodo di incubazione che va dalle 2 alle 4 settimane.
    Una volta schiuse le uova, le piccole lumache si dirigeranno in autonomia verso l'acqua. Se però la deposizione è avvenuta troppo lontano dalla superficie, esse potrebbero non riuscire a tornare in acqua (in tal caso l'allevatore può dare loro una mano). I primi alimenti consigliati sono le alghe che crescono spontaneamente nell'acquario.
    La crescita è molto veloce nell'arco dei primi mesi di vita. In alcune specie è stato riscontrato che la crescita sia influenzata dall'illuminazione (meno la vasca è illuminata, più è lenta la crescita).

    Dal momento che ogni deposizione prevede la nascita di qualche centinaio di lumachine, alcuni allevatori si sono trovati davanti ad infestazioni di ampullarie, pertanto dopo le prime schiuse hanno provveduto ad eliminare le covate successive non appena venivano deposte.

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  5. .
    Ciao Matteo, benvenuto sul forum :) io sono Fiore, Mario mi ha già annunciata xD
    Anche io come te ho una grande passione per questi animali, in generale per tutti gli animali a sangue freddo. Hai mai provato a cimentarti nella cura di un acquario marino?
    A presto ci si sente in giro!
  6. .
    Figurati ^^
  7. .
    In realtà per una scaglia non provano granché, infatti capita spesso in acquario che si strofinino contro l'arredamento (per grattarsi, nel giocare oppure durante i corteggiamenti) e che se ne strappino da soli anche una decina. Per loro non è una grande sofferenza, è più un fastidio, come quando si spezza la parte finale dell'unghia.
    Non è paragonabile al dolore che può provare un uccello nel strappare una piuma, tanto per intenderci. Infatti non si hanno perdite di sangue.
    Ovviamente è una operazione che non può essere compiuta su animali di piccola taglia, in quel caso si rischia di fargli male (non per la scaglia ma per la presa, lo sbalzo di temperatura, lo stress etc) :)
  8. .
    Certamente ragazzi :)
    Non vorrei mai che possano soffrire.
    Dunque, i topi potrebbero avere tutta una stanza per loro (si tratta del mio giardino d'inverno, non so se sapete che genere di stanze sono) e la gabbia invece è lunga 1 metro x 40. È alta 60.
  9. .
    Dunque, premetto che ho sempre voluto avere dei ratti domestici. Ho già una gabbia molto grande e saprei già come curarli e dove prenderli.
    Il mio unico problema è mia madre. Lei odia con tutto il cuore i ratti e i topi, tutti i roditori in generale. Li ha sempre uccisi quando ne ha avuta l'occasione e questo è stato spesso motivo di litigi fra me e lei dato che io amo profondamente gli animali.
    Insomma, anche se non vivo più in casa con lei, il mio appartamento è vicino alla sua casa e dato che è di sua proprietà (è intestato a lei ma ci vivo io) lei ha le chiavi. Quando ha sentito me e il mio compagno parlare dell'adozione di ratti (al mio compagno non danno fastidio) lei ha subito minacciato di avvelenarceli in nostra assenza. Il problema è che lo ha già fatto in passato (con dei topolini di campagna, hanno agonizzato per ore) e sinceramente io non ho proprio intenzione di adottare dei ratti per condannarli a morte, anche perché se stavolta si azzarda a fare una cosa simile le metto le mani addosso e rimpiangerà di non aver mangiato veleno insieme a loro.

    Cosa posso fare per risolvere questo problema? Tenerla lontana è impossibile, dovrei trovare una ragione per cui lei non voglia ucciderli.
    Io veramente non so cosa dirle per farle capire che sono animali proprio come il cane... lei li vuole tutti morti e basta, anche se non ne ha motivo perché nessun topo le ha mai fatto nulla... ma quando era piccola le hanno sempre detto che erano cattivi e uccidevano le persone, portavano malattie e dovevano morire. Inutile dire che sono degli ignoranti imbecilli ma nel frattempo in questa situazione ci sono io...
  10. .

    Introduzione:


    Prima o poi tutti coloro che annoverano tra i loro animali i pesci si saranno chiesti come calcolare l'età dei propri animaletti!
    Spesso e volentieri ci ritroviamo a basarci sulla memoria e a fare calcoli sulla loro lunghezza, scoprendo poi di aver sbagliato.
    Ebbene, il metodo più semplice per calcolare l'età di un pesce si basa sulle sue scaglie. Esse non aumentano di numero con l'età, bensì aumentano di grandezza.
    Tramite l'osservazione accurata delle scaglie possiamo quindi fare un tracciato della vita del pesce a seconda della velocità con cui è cresciuto, della qualità del cibo e delle cure ricevute. Infatti nei pesci la crescita non è mai costante: essa può rivelarsi lenta nei periodi invernali e veloce durante il cambio delle squame e l'estate.
    Esattamente come accade per gli alberi, ogni anno le scaglie dei nostri pesci aumentano di un anello, detto circulo.
    Ogni anello cresce in base alle cure (temperatura, valori dell'acqua...), allo spazio in cui l'animale è vissuto, alla genetica e dall'alimentazione condotta. Una alimentazione ricca di calcio ad esempio, favorisce la crescita delle scaglie poiché esse sono composte da osso dermico rivestito da smalto e dentina.

    5917793-grandi-scaglie-di-pesce-sotto-forma-di-un-armatura



    Come calcolare l'età dei pesci:
    Avremo bisogno di:
    - una lente di ingrandimento o di un microscopio
    - alcool oppure qualche goccia di succo di limone
    - un cotton fiock
    - una scaglia (preferibilmente una grande)

    Cominciamo col prendere la scaglia del nostro pesce.
    La scaglia si può prelevare dall'animale con una pinzetta oppure se si è fortunati la si può trovare sul fondo dell'acquario.
    Una volta presa, pulitela da eventuali residui organici (come epidermide o muco) con dell'alcool etilico o con del succo di limone mediante l'uso di un cotton fiock, dopodiché lasciatela asciugare 10/20 minuti.
    Prendere la scaglia asciutta e esaminarla al microscopio oppure, nel caso si abbia deciso di usare una lente di ingrandimento, porla sopra una superficie completamente bianca ed esaminarla.
    La scaglia ha 2 poli, li chiameremo lato A e lato B.
    Dal lato A (vicino al polo che entrava nella cute) vi dev'essere il circulo di inizio, un pallino iniziale pari alla grandezza che avevano le scaglie quando l'animale è nato (punto di origine). Dal lato A noi potremmo contare tutti gli inverni (o momenti di crescita stazionaria) fatti dall'animale.
    Il lato B invece presenta dei circuli spaziosi, chiari, distanziati e ben definiti. Essi rappresentano le estati (o momenti di crescita accellerata) vissute dall'animale.
    Quando i circuli da piccoli e stretti diventano spaziosi, capiamo che l'animale ha cambiato stagione (zona conosciuta col nome di annulo)

    Più il pesce è piccolo, più sarà difficile riconoscere l'età.
    È preferibile usare questa tecnica con pesci che abbiano più di 5 anni, poiché durante i primi 3/4 anni di età è molto difficile riconoscere un circulo dall'altro.

    Questo pesce aveva poco più di 25 anni quando gli è stata prelevata questa scaglia:

    scaglia



    NB: in questo articolo non è stata usata la parola squama poiché i pesci sono dotati esclusivamente di scaglie. Le squame invece sono tipiche dei rettili e mentre le scaglie sono di origine ossea, le squame sono cute ipercheratinizzata.

    Io proverei anche a farlo ma appena perdono una scaglia se la mangiano xD
    Quindi sto ancora aspettando il momento propizio per raccogliere le preziose scaglie e calcolarlo!
    Voi invece?
  11. .
    Un tempo:
    Non tutti sanno che l'acquariofilia è nata in Asia!
    I pesci della famiglia Cyprinidae (fra cui si collocano le carpe e i carassi) vennero allevati in Cina fin a partire dal la dinastia Song (960 - 1127). In principio veniva considerato come un animale sacro per via del suo colore molto particolare che lo rendeva simile all'oro zecchino e pertanto molto raro. Di conseguenza veniva allevato nei templi buddhisti e usato anche come metodo per facilitare la meditazione.
    Col passare degli anni gli imperatori decisero di provare ad allevarein cattività questi animali e fu così venne instaurato il primo commercio ittico non legato all'alimentazione.
    Col passare di 5 secoli, il pesce rosso, un tempo ospite di riguardo dei giardini imperiali, divenne un animale domestico del volgo, che lo mantenne in conche e grandi vasi per poterlo ammirare all'interno delle abitazioni.
    Nel frattempo le razze mutavano e divenivano sempre più appariscenti; a seconda della caratteristica del pesce che si voleva accentuare (la coda doppia o gli occhi estroflessi ad esempio) si isolavano gli esemplari con il tratto più marcato e si tentava di dare il via ad una nuova sottospecie. L'arte dell'allevamento valicò i confini della Cina e nel XVI secolo raggiunse il Giappone dove questo piccolo animale divenne sinonimo di vera e propria arte.
    Il primo paese ad importare il carassio in Europa fu il Portogallo che lo introdusse come decorazione nel XVIII secolo. In poco tempo la moda data dall'ostentazione nobiliare si diffuse toccando le grandi corti europee assolutiste quali Francia, Inghilterra e Austria. Il pesce rosso veniva considerato un gioiello che adornava le case e le tavolate dei ricchi nobili.
    Fino alla metà del XIX secolo, i vasi di terracotta restarono i contenitori adibiti all'allevamento dei carassi e solo grazie alla moderna lavorazione del vetro si giungerà alla creazione dell'acquario e delle bocce in cui tenerli.
    Il culto del pesce rosso in Europa cominciò a farsi sentire solo verso la metà del 1800, dove possiamo trovare allevamenti in Prussia, Germania, Francia e Inghilterra.
    In tutto questo testo l'Italia non è stata nominata nemmeno una volta! C'è un motivo: l'Italia era particolarmente frammentata in quei secoli (1400-1600) dove infuriava ancora l'ombra della Controriforma e i principi italiani erano tanti, con fondi finanziari relativamente modesti in confronto alle grandi corti europee e mossi da interessi particolaristici che portavano la nazione a focalizzarsi principalmente sulla politica. I diletti dell'Italia del Rinascimento erano prevalentemente concentrati sulla letteratura, arte, scultura, architettura, filosofia, filologia, scienza etc quindi arti quali culinaria, botanica e zoologia non erano particolarmente sviluppate.
    Verso la fine del 1800 in Italia venne introdotto questo simpatico pesce che trovò presto degli allevatori in Liguria ed Emilia Romagna.
    Agli inizi del XX secolo il carassio raggiunse anche l'America e l'Australia.

    Adesso:
    Adesso i più grandi allevamenti di carassi hanno ubicazione in America, in Giappone e in Inghilterra.
    Ora il pesce rosso è riconosciuto come uno degli animali da compagnia più apprezzato in tutto il mondo ma è anche uno degli animali che viene trattato peggio in assoluto. La sua grande diffusione ha dato come risultato un basso prezzo dell'animale e per colpa del commercio senza cuore i suoi diritti vengono continuamente infranti.
    La riproduzione selvaggia avutasi in Europa in seguito alla diffusione del carassio senza il rispetto delle forme e delle specie nate in Asia, ha generato intere generazioni di pesci rossi "ibridi", non di razza pura, bensì con un pedigree macchiato. Ciò ha portato ad una svalutazione economica ed estetica dell'animale.

    Esempio di carassio ibrido: in questo caso ryukin con carassio comune.
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    Aneddoti legati al carassio:
    1) In Francia una dama di compagnia d’origine indiana avrebbe regalato a madama de Pompadour alcuni pesci rossi soprattutto in riferimento al vero nome che era madama Poisson.
    2) Come dimostrazione della propria eleganza e finezza, il pranzo dato dal principe Potemkin per la sua amante Caterina II, divenne famoso poiché sui tavoli erano state poste delle bocce di vetro contenenti pesci rossi.
    3) Le nobildonne, durante il regno di Napoleone III, usavano adornarsi con delle piccole bocce di vetro che contenevano dei piccoli pesciolini rossi: li usavano come orecchini. che donne sceme


    Ciao!!
    Spero vi sia piaciuto :)
  12. .
    Ormai in tutto il mondo acquariofilo cresce la fama del carassio Tosakin, considerato dagli appassionati "il pesce rosso più bello che esista".
    Questo animale è molto raro e costoso, è una mutazione del Ryukin che nacque nel 1800 in Giappone, a Kochi, nella regione di Tosa.
    A causa di un terremoto la razza si estinse e venne ripresa a metà del XX secolo.
    È molto raro in Giappone ed è quasi introvabile in qualsiasi altra parte del mondo.
    Ogni esemplare può venire a costare diverse centinaia di dollari.

    Anche se è molto simile al Ryukin, la sua particolarità è data dalle code! Infatti il Tosakin ha due code unite nella parte superiore: essa gli impedisce di nuotare correttamente facendo di lui un pessimo nuotatore, un animale goffo e indifeso da predatori e malattie. Le code inoltre gli causano gravi affaticamenti alla colonna vertebrale per cui può essere allevato solo in spazi che si sviluppano orizzontalmente e mai verticalmente, prediligendo acquari molto bassi.
    L'eccellenza estetica si ha in esemplari con uno sviluppo medio delle pinne caudali. I contorni di questa coda tendono ad assottigliarsi fino ad ottenere dei margini seghettati che rende l'animale grazioso ed elegante se visto dall'alto.

    Non possono essere allevati insieme ad altri pesci.
    Le livree sono varie come nel Ryukin.
    Nonostante sia un carassio, non sopporta le temperature molto basse ma predilige temperature comprese fra i 15 e i 24 gradi.

    Il costo elevato è dovuto al fatto che la forma del suo corpo rende impossibile la fecondazione naturale delle uova durante l'accoppiamento, ragion per cui gli allevatori devono praticare la fecondazione in vitro per riprodurli.
    Data la difficoltà nella riproduzione, nessun allevatore accetta di incrociarlo con pesci che possano rovinarne la qualità, tranne il Ryukin, che viene utilizzato di tanto in tanto per rinvigorire il ceppo genetico della razza.

    Qui alcune immagini di Tosakin:

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    Qui un video a riguardo:




    A voi piace?
    A me sinceramente questo animale fa pena... costretto tutta la vita in posti ristretti, senza potersi accoppiare, senza poter nuotare, con dolori alla schiena, senza nemmeno vivere una vita decente solo perché a qualcuno piaceva guardarlo dall'alto...
    Credo che quando si ha la passione per un animale, prima si debba guardare alla sua salute e poi al nostro diletto. Non pensate?
  13. .
    Ecco a voi una raccolta di curiosità e fatti particolari riguardanti i pesci rossi!

    1) Nel comune di Vernio, in provincia di Prato, il sindaco Cecconi ha avuto la brillante idea di usare i pesci rossi come arma naturale contro le zanzare tigre!
    Piuttosto che avvelenare la terra con pesticidi vari, è stata accolta l'idea innovativa di porre un esercito di pesciolini rossi nelle fontane, vasche e altri luoghi stagnanti dove gli insetti nocivi potevano insediarsi.

    2) "Il pesce rosso di 43 anni? Eccezione, ma non da record" Tish è stato il pesce rosso della signora Hilda Hand, le ha tenuto compagnia per oltre 40 anni! Questa storia ha colpito l' Inghilterra e non solo. Tuttavia gli etologi rispondono che non si tratta di un record: i carassi possono vivere molto di più!

    3) Si stima che almeno 7 milioni di famiglie in Italia abbiano nell’acquario di casa, o (purtroppo!) in una boccia di vetro uno o più pesci rossi.

    4) Da quanto dimostrato in una ricerca della School of Psychology all’Università di Plymouth nel 2003, i pesci rossi hanno una memoria che dura all’incirca tre mesi.
    Durante il test è stato insegnato ai pesci a spingere una leva per ricevere il cibo; più avanti i ricercatori hanno tarato la leva in modo che questa funzionasse una sola volta al giorno in un preciso momento: i pesci sono stati ugualmente in grado di azionare lo strumento in questione e procurarsi il mangime. Questi animali hanno un certo grado di intelligenza: hanno la capacità di capire quando il loro padrone sta per nutrirli e possono imparare a mangiare in orari e luoghi in risposta ad un segnale uditivo. Inoltre sono capaci di sviluppare strategie: se si trovano con altri pesci più veloci nell’afferrare il cibo non provano neanche a competere, piuttosto aspettano che gli altri si distraggano o che il cibo affondi.

    5) I carassi non sbattono contro i vetri dell'acquario non perché riconoscano il vetro, bensì per il loro sistema sensoriale denominato "linea laterale" (organi ricettori che hanno sede sui fianchi dell'animale) ed è per questo motivo che se messi in una bocca di vetro (presumibilmente rotonda) soffrono di giramenti che possono sfociare in disturbi di vario genere (paragone con la nostra labirintite). Si possono riconoscere questi organi di senso come se fossero delle linee (una per lato) disegnate con dei "puntini" poco più scuri (un puntino per squama) che si notano solo se si presta attenzione.

    6) Se sottoposti a temperature molto basse (comprese tra 2° e 6°C) possono sviluppare un'iperpigmentazione tendente al nero nelle zone periferiche del corpo o quelle più necessarie di calore. Usano questa tecnica inconsciamente per attirare maggiormente calore sulle parti interessate.

    7) Dei pesci rossi cechi, durante un esperimento, hanno imparatao a riconoscere il tipo di passo e il timbro di voce di chi li nutriva.

    8) La Provincia di Reggio Emilia ha emanato un nuovo regolamento per la tutela del benessere animale, presentato negli scorsi giorni dall’assessore provinciale all’Agricoltura, Roberta Rivi. La nuova normativa ha previsto, tra gli altri punti, anche il divieto di prevedere in alcun caso animali come vincita o premio di giochi, lotterie, o qualsiasi altra opportunità di “vincita” che può verificarsi su una bancarella in strada o presso un evento o una manifestazione.

    Se scoprirò altro, aggiungerò!! ^^
  14. .
    Come si può calcolare la capacità in litri di un acquario?
    A molte persone, sopratutto a chi ha ereditato un acquario oppure ne ha preso uno di seconda mano, può capitare di chiedersi quanti litri possa contenere in realtà il proprio acquario.

    Ebbene, basterà moltiplicare lunghezza dell'acquario per larghezza dell'acquario per altezza dell'acquario e dividere il totale per 1000. Così otterremo la portata lorda.
    La capacità lorda di un acquario è ciò che l'acquario potrebbe contenere se fosse pieno fino all'orlo.
    In seguito elimineremo dal calcolo il posto occupato dal fondale e da eventuali decorazioni.
    In caso non si abbiano né fondali né decorazioni in acquario, allora basterà il calcolo sopracitato per ottenere il litraggio corretto del vostro acquario.

    Facciamo un esempio:
    Il mio acquario non è rettangolare, comunque sia è lungo 105cm, alto 50cm e largo 55cm.
    105 x 55 x 50 = 288750
    288750 / 1000 = 288,75 litri (circa 290l) <--- questa è la portata lorda.

    Ora devo misurare quanta acqua contiene in realtà.
    Tolgo dal calcolo il fondo e lo spazio non coperto dall'acqua. Nel mio acquario ci sono 5cm di fondo e 2cm di aria prima del bordo. Quindi tolgo 7cm dall'altezza.
    Quindi effettivamente l'acqua sarà presente in acquario solo per 43cm.
    Se avessi tante decorazioni dovrei togliere altri litri di acqua dal mio calcolo.
    Anche se ho solo una statuina (toglie meno di 3 litri) devo ugualmente togliere 5 litri d'acqua dal calcolo finale.

    Ora rifaccio il calcolo.
    105 x 55 x 43 = 248325
    248325 / 1000 = 248, 325
    248, 3 - 5 =circa 245 litri

    Quindi il mio acquario ha una capacità di 245 litri.


    Tutto chiaro? :)
  15. .
    Ma sono troppo pucciosi *-*
    Devo assolutamente prenderne un paio, peccato che mia madre non faccia altro che urlare come una scema, nemmeno vivessero con lei. Vivo in un altro appartamento e nonostante tutto se potesse li avvelenerebbe (apro ora un topic a proposito)... non li ho ancora adottati per questo motivo.
    Comunque sono veramente belli, si vede che sono curati bene. Alla fine sei riuscito a farli castrare?
140 replies since 25/12/2010
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