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Torta Imbalchonata
Informazioni/Consigli
L’aggettivo “imbalchonato” è un sinonimo desueto di “incarnato” e si usa soprattutto quando si parla di rose. Secondo Battaglia deriverebbe da balco, antico nome della violaciocca, però senza spiegabili connessioni etimologiche. La struttura della preparazione, con la molteplicità dei ripiani separati da sfoglie di pasta, potrebbe avvalorare un rimando al termine balcone, derivante dal longobardo balk (trave), che significa anche palco o soppalco. La ricetta che abbiamo riportato è quella tratta dal Libro di buone et dilicate vivande. Meglio preparare questo dolce durante l’inverno perché è abbastanza nutriente e si trova frutta secca di miglior qualità.
Difficoltà
Medio
Ingredienti - Pasta Brisè
-Farina tipo 1 | 600gr
-Burro | 250gr
-Sale q.b.
-Acqua q.b.
Ingredienti - Ripieno
-Latte di mandorla
-Zucchero di canna
-Mandorle non spellate |500gr
-Noci |36
-Datteri |25
-Uva passa |225gr
-Una punta di cucchiaino di chiodi di garofano macinati
-Mezzo cucchiaino di spezie dolci fini
Preparazione
Prepariamo la pasta brisée e lasciamola riposare qualche ora in frigorifero o in un luogo fresco.
Mettiamo l’uva passa a bagno in acqua tiepida affinché si ammorbidisca, poi strizziamola bene.
A parte trituriamo, anche con l’aiuto di un frullatore, le noci, le mandorle e aggiungiamo i datteri a pezzetti e l’uva passa. Aggiungiamo lo zucchero, quanto basta, e irroriamo con il latte di mandorle. Dividiamo il composto in cinque parti uguali.
Stendiamo una sfoglia di pasta. Quando avrà raggiunto forma e consistenza tale da foderarvi una teglia, cospargiamola abbondantemente di zucchero e di spezie e ripassiamo sopra col mattarello affinché si attacchino bene alla pasta.
Con l’aiuto di una spatola spalmiamo bene il composto sulla pasta e ripetiamo l’operazione con altre quattro sfoglie.
Inforniamo a 200°C per più di un’ora. Serviamo il dolce quando è freddo.
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Torta ImbalchonataCiclo Medievale |
