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Posts written by Fiore di Maracuja

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    Benvenuta ;D
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    Sì perfetto va bene.
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    Cosa c'è scritto nella descrizione di questo prodotto?
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    Perfetto ti ringrazio tanto :)
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    Grazie, questo metodo è attuabile esclusivamente con i pappagalli o anche con altri uccelli? Perché io non ho dei pappagalli, ma delle quaglie da compagnia.
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    Ciao ragazzi, mi chiedevo se fosse possibile, e in tal caso quali precauzioni prendere, per far vivere un cane e degli uccelli da compagnia (si intende liberi per casa) senza causare discrepanze fra le due razze?
    Qualcuno mi ha consigliato di lavare bene gli uccelli prima di farli incontrare con cane e poi di tenerli a contatto con un asciugamano/telo su cui è presente l'odore del cane in modo tale che il piumaggio pulito prenda l'odore del cane e quest'ultimo non sia incoraggiato ad attaccarli (in quanto li sente già come una sua proprietà). Questo per gli uccelli non comporta uno stress perché non hanno un olfatto sensibile come quello del cane.
    Qualche esperto sa dirmi altro?
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    Ciao, mi spiace per la tua situazione...
    Purtroppo gli acari sono molto recidivi. Devi innanzitutto comprare un prodotto spray per disinfettare la gabbia e tutti gli oggetti che entrano in contatto con i canarini perché gli acari depongono le loro uova dove capita ed è inutile quindi fargli un trattamento antiacaro se poi li si immerge in un ambiente pieno di acari...
    Ci sono molti prodotti buoni per contrastare l'infestazione da acari sugli animali stessi (Imovec, Frontline, Advantix...). Un prodotto chimico molto efficace contro l'acaro rosso è la permetrina, che è alla base di molti antiparassitari e che risulta estremamente tossico, pertanto va utilizzato in dosi molto piccole (io ne metto una goccia diluita con acqua distillata per ogni quaglia).
    Quindi trattando l'ambiente contaminato e l'animale, risolverai il problema.
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    Grazie ^^
    No nessun bisogno di cites sebbene le achatina rientrino nelle 100 specie più infestanti del mondo, non possono sopravvivere nel nostro ecosistema a causa del freddo invernale (muoiono sotto i 10 gradi). Dunque non sono nemmeno seriamente pericolose per la fauna e flora autoctona.

    In media vivono 4 anni secondo le schede che ho consultato finora ma nel mio terrario annovero 2 esemplari di oltre 3 anni che non sembrano essere proprio moribondi... quindi non ne ho la certezza matematica :) anno più o anno meno penso 5 anni.
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    Dovendo allestire il mio terrario (ex acquario da 100 litri) per le achatine fulica vi posto questa sorta di tutorial.
    Per allungare la vita delle achatina, faccio fare loro ogni anno il letargo a temperature superiori ai 10 gradi naturalmente, altrimenti sopraggiunge la morte. Fatto sta che essendo entrate in letargo ad ottobre, dato che 4 di loro hanno 11 mesi, è meglio evitare un letargo troppo lungo, ragion per cui ho deciso di svegliarle.
    Ho acquistato un tappetino riscaldante da 28W con temostato ed ho provvisto a sterilizzare tutto.

    Il tappetino riscaldante da me usato è lungo 53cm x 28cm.

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    Il termostato:

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    Il terrario è organizzato in un modo ben preciso: i primi 2cm sono di sabbia e ghiaietto (policromo di fiume), i successivi 8cm sono di torba mista a corteccia di abete americano e fibra di cocco apposita per terrari.
    Ho svuotato il terrario, facendo attenzione ad evitare le larve e le crisalidi degli scarabei, che ho messo momentaneamente in una vaschetta insieme alle achatina, ho sterillato il terriccio (è sempre bene sterilizzare il substrato prima di inserirlo in terrario, per evitare parassiti e altre cose spiacevoli).
    Per sterilizzare il terriccio basta mettere la terra 5 minuti nel microonde e lasciarla riposare per un giorno per farla tornare inodore. Vanno sterilizzate anche le eventuali decorazioni come sassi, legni...
    Nel frattempo che la terra riposava, ho sterilizzato bene la teca di vetro, usando amuchina. Ho sciacquato bene in modo che tutte le sostanze nocive se ne andassero, dopodiché ho asciugato la teca e ho montato sul fondo il tappetino riscaldante.
    Ho rimesso sul piedistallo la teca e ho cominciato a riempirla con la sabbia, il ghiaietto e per ultimo la torba e la fibra di cocco.

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    Infine ho posizionato i sassi e ho piantato nella teca una Spathifillum Wallisii (prossimamente inserirò altre piante).
    Ho acceso il tappetino, posizionato all'interno della teca un termometro e aggiustato l'umidità. Quando la temperatura dell'aria ha raggiunto i 19° ho inserito gli animali, ho interrato la ciotola d'acqua e dato da mangiare.

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    Ora la temperatura dell'aria è fissa a 20°, quella della terra è intorno ai 25° sulla superficie e circa 32° sul fondo.
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    Ecco a voi alcune storie di tartarughe che sono passate dalle stalle alle stelle!!

    Ferita alle zampe posteriori, questa tartaruga rischiava di non potersi più muovere. Ma i veterinari di Tel Aviv le hanno installato sotto il guscio delle ruote e ora la tartaruga è in grado di camminare!
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    GERUSALEMME - Zvika è la prima tartaruga con le ruote. La testuggine, schiacciata da una falciatrice, era arrivata al Wild Animal Hospital di Ramat Gan, in Israele, in condizioni molto gravi. Grazie all'intervento dei veterinari, che l'hanno dotata di due ruote posteriori, la tartaruga è tornata lentamente a camminare.
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    La tartaruga che vedete nella foto si chiamava Little Bit. Fu investita da un’auto nel 2000 e fu presa in custodia per la riabilitazione da Jim Lee. Dopo essere riuscito a riparare con colla e strip di velcro il carapace di Little Bit , il soccorritore si accorse che il trauma aveva paralizzato le zampette posteriori della povera tartarughina. Jim non si diede per vinto ed ebbe l’idea di realizzare un sistema di deambulazione a rotelle per Little Bit, recuperando i pezzi necessari da un vecchio areoplanino radiocomandato. Dopo pochi mesi la tartaruga riprese a camminare e a muoversi liberamente, anche se non fu possibile rilasciarla allo stato selvatico. Purtroppo Little Bit morì inaspettatamente e all’improvviso due anni dopo, nel 2002.

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    La povera tartaruga Tonka ha avuto una disavventura con un cane, e ha perso la zampa anteriore. Trovata gravemente ferita, è stata aiutata, ma non avrebbe mai più potuto camminare bene. Uno di coloro che la hanno salvata, allora ha avuto un’idea: usare le ruote di un giocattolo per bambini.
    Ora è la tartaruga più veloce della California, legata alle ruote del camioncino giocattolo, mentre si da la spinta con le zampette posteriori e da la direzione con quelle anteriori. E’ stata adottata da un residente e pare apprezzare la velocità datale dal nuovo sistema di movimento. Dopotutto, è passata da tre zampe a quattro ruote!

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    Che carino :3 dici che potrei addestrare un gatto a fare lo stesso? XD nessuno sospetterà del gatto!
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    Beh non si può dire che non siano animali affascinanti! :) Sì li conosco di sfuggita, come i celenterati e via dicendo ma non conosco le loro reali esigenze. Se non mi sbaglio fanno parte del plancton giusto?
    Beh non si può dire che tu non sia stato fortunato!! :)
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    Se mi ricordo bene (dato che ho scritto questa scheda più di 2 anni fa...) avevo trovato gran parte delle informazioni sulla pagina relativa all'anaconda verde su Wikipedia. Sai che su wiki trovi in fondo le fonti, avevo preso il resto delle informazioni da lì. Se vuoi dacci un'occhiata, non è molta roba :)
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    Questi dati non li ho inventati, li ho presi da wikipedia e altre enciclopedie, prenditela con gli esperti laureati, non con me xD
    in ogni caso ho detto che non possono ingoiare un uomo, non un essere umano. Infatti è già successo che abbiano mangiato esseri umani, soprattutto se bambini, ma molto difficilmente aggrediscono uomini adulti in primo luogo perché li temono e in secondo perché non potrebbero nutrirsene.

    Veramente non mangiano questi animali con grande facilità, infatti quando mangiano animali di quelle dimensioni poi rischiano la morte o muoiono (il serpente che ha mangiato il maiale infatti stava morendo, non riusciva a muoversi, per questo sono riusciti a catturarlo).
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    Introduzione:
    Trachemys è un genere di rettili appartenente all'ordine delle testuggini. È una tartaruga d'acqua dolce diurna che in cattività può vivere in media fino a 35 anni se tenuta in condizioni ottimali, mentre allo stato brado supera con difficoltà i 25-30 anni.
    Genere cosmopolita, robusto e dalle grandi capacità di acclimatazione ed adattamento ha una estesa diffusione nelle Americhe, con un areale che partendo dai confini meridionali del Canada si protende fino in Argentina. A seguito di massicce esportazioni a scopi commerciali dagli Stati Uniti, alcune specie sono divenute endemiche di molte zone dell'Europa, dell'Asia e dell'Australia. I loro habitat preferiti sono i laghi, gli stagni e i fiumi dal corso d'acqua lento e fangoso con abbondanza di piante acquatiche e pesce. D'estate al prosciugarsi delle pozze d'acqua scavano delle buche nel fango o si riparano nei boschi o nell'erba alta.

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    Caratteristiche:
    La pigmentazione del carapace varia molto a seconda della specie ed è formata da una mescolanza di colori e tonalità secondo complessi disegni per aumentarne il mimetismo, i giovani esemplari presentano una colorazione più vivace. Il capo spesso presenta una caratteristico disegno che delinea la zona auricolare. Alcuni esemplari tendono con gli anni ad assumere una colorazione molto scura. Questa caratteristica si presenta in molte specie di Trachemys rendendole indistinguibili tra loro tanto che in passato furono ritenute specie a se stante con il nome di Trachemys rugosa. Il piastrone è generalmente di colorazione gialla con delle macchie scure.
    Le Trachemys, in particolare le scripta scripta e le scripta troosii, non sono portatrici di alcuna malattia,diversamente dalla loro sorella sthrenoterus odoratus.
    Pacifiche, vivono spesso in colonie che non superano la decina di esemplari. Amano oziare e stare fuori dall'acqua sotto i raggi del sole. Sono rettili dai modi rilassati ma sono sempre allerta e alla vista di un pericolo o di qualsiasi altra cosa possa incutere loro timore, si tuffano in acqua per proteggersi.

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    Dimorfismo sessuale:
    Il riconoscimento del sesso avviene attraverso l'individuazione dei caratteri sessuali secondari. La coda del maschio è lunga, robusta e grossa alla base, a causa della presenza degli organi riproduttivi, via via diventa più fine, le unghie sono molto sviluppate specialmente sulle falangi centrali, il piastrone è leggermente concavo e il carapace solitamente più appiattito rispetto a quello di una femmina. I maschi sono più piccoli rispetto alle femmine. Allo stato naturale i maschi raggiungono la maturità sessuale a 2-5 anni di età, a una lunghezza del piastrone di 9–10 cm. La femmina ha invece coda tozza e unghie corte. Il carapace può essere bombato. La femmina è più grossa rispetto al maschio, diventa sessualmente matura quando raggiunge in media una lunghezza di 15–18 cm.
    Il sesso non si può riconoscere prima dei 4-5 anni di età.

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    Alimentazione:
    Le tartarughe del genere Trachemys sono onnivore. Sono animali particolarmente voraci, quindi se tenute in cattività devono essere supervisionate per quanto riguarda la quantità del cibo. I giovani esemplari, di età inferiore ai tre anni, sono prevalentemente carnivori e si nutrono di piccoli invertebrati e vertebrati. Il cibo a base proteica migliore da dare alle tartarughe Trachemys è il pesce di lago o fiume fresco. In caso di cura in cattività è giusto sapere che da piccole devono mangiare una volta al giorno e la quantità deve essere equivalente alla testa della tartaruga. Con l'avanzare dell'età la dieta deve variare e al pesce si aggiungeranno i vegetali. Una volta adulte è giusto che mangino in media ogni 2-3 giorni. In natura queste tartarughe prediligono piante acquatiche, ma in assenza di queste gli allevatori potranno dare foglie di tarassaco, cicoria, radicchio, basilico, zucchina, carota, piselli. Sarebbe meglio evitare l'insalata, eccetto la lattuga romana, in quanto può dare qualche problema durante la digestione.
    In commercio vengono trovati facilmente dei mangimi in pellet che contengono sali minerali e vitamine. Vanno integrati nella dieta delle tartarughe come degli snack. Sul mercato sono molto diffusi i gamberetti secchi "gammarus" che vengono usati da molti allevatori inesperti come mangime principale per le Trachemys ma in realtà questo mangime è assolutamente sconsigliato in quanto è solo l'esoscheletro del gamberetto, privo di vitamine e ad alto contenuto proteico. I gamberetti secchi possono essere usati come snack ma vanno somministrati raramente e non devono sostituire un pasto. Una cattiva alimentazione è alla base della maggior parte delle morti di questi animali.
    È invece obbligatorio, per i primi anni di vita e nell'uscita dal letargo, la presenza di un osso di seppia nella vasca. Gli ossi di seppia sono reperibili dal pescivendolo o nei negozi di animali in quanto vengono venduti per gli uccelli in gabbia. È necessario poiché fornisce il calcio per far crescere nel modo corretto il guscio della piccola Trachemys. Essendo le tartarughe di natura molto sensibili allo stress, causato anche da un suono troppo forte o dal variare del cibo, impiegherà qualche giorno di tempo per imparare a mangiare tutto (soprattutto se in giovane età). Eccetto le verdure, che saranno con molta probabilità rifiutate. Un sistema efficace per darla loro in pasto con facilità è sporcare le verdure con del pesce in modo che esse ne prendano l'odore e la tartaruga sia più invogliata a mangiarla.

    Allevamento:
    Le tartarughe acquatiche possono essere ospitate in laghetti, stagni oppure acquaterrari.
    In acquaterrario ogni tartaruga necessita per sé almeno 30 litri d'acqua da baby. L'acqua deve essere alta almeno 7cm quando sono baby e almeno 35cm da adulte.
    Le giovani tartarughe possono essere ospitate in un acquaterrario piuttosto ampio, munito di una cospicua area asciutta. Questo deve essere dotato di un termoriscaldatore e di una fonte di luce a raggi ultravioletti A e B in caso di mancanza di luce solare diretta.
    Le temperature ottimali vanno dai 18 ai 28 °C con una lieve escursione termica giornaliera di circa 5-6 °C; la temperatura va mantenuta a questi parametri mediante l'uso di un riscaldatore per acquari. L'umidità dovrebbe aggirarsi attorno al 50-60%.
    Se tenute all'esterno devono essere poste in un posto soleggiato dove possano ricevere almeno 8 ore di sole al giorno con presente una zona d'ombra in cui rifugiarsi in caso di caldo eccessivo. Il sole è infatti importantissimo per la crescita di questi rettili in quanto è una fonte di raggi ultravioletti.
    Se invece sono tenute in casa le tartarughe non possono ricevere raggi ultravioletti e quindi rischiano di incorrere nell'ipocalcemia (uno dei sintomi è il guscio morbido e l'arresto della crescita). In casa sarà infatti necessario avere una lampada ad ultravioletti B (si consiglia 5% oppure 7-8%, da non confondere con la lampada spot!). Questa lampada dovrà essere accesa almeno 10 ore al giorno e dovrà essere puntata a 25cm di distanza dalla zona emersa su cui fanno basking questi animali.
    Quando le loro dimensioni cominciano a superare la decina di centimetri di carapace in lunghezza, andrebbero alloggiate all'aperto (in un apposito laghetto oppure in grandi vasche poste all'esterno) per tutto l'anno, eccezione fatta per le aree montane dove si consiglia il ricovero invernale in un locale non riscaldato. Se non fosse possibile ospitare le tartarughe adulte all'aperto, si consiglia di tenerle tutto l'anno in un acquaterrario 100x50x50 (1 esemplare) o 120x60x60 (2 esemplari) a seconda della grandezza che hanno. Per individui adulti la capienza dell'acquaterrario dev'essere di almeno 200 litri. In laghetto sarebbe meglio che non scendesse sotto i 500 litri.
    Risentono molto dello stress per cui è meglio non stuzzicarle.

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    Foto dell'utente monik72 di tartarugando.it


    La tutela della Trachemys in Italia:
    La Trachemys è inserita nell’ elenco mondiale delle 100 specie più invasive.
    Questa specie viene comunemente ritenuta una temibile predatrice di anfibi, pesci e uccelli acquatici e concausa della diminuzione degli esemplari dell’autoctona Emys orbicularis. Tale luogo comune è in contrasto con innumerevoli studi italiani ed europei evidenziano che la specie nei primi anni di vita è prevalentemente insettivora e da adulta è prettamente vegetariana ed opportunistica, con scarse capacità predatorie, al contrario della prettamente carnivora Emys Orbicularis, inoltre non sono stati evidenziati casi di predazione alla piccola fauna simpatrica, pesci e pulli di ‘’ralli’’ e di ‘’anaditi’’.

    Si stima che in Italia ogni anno giungano circa 900.000 testuggini l’anno e l’abnorme diffusione degli esemplari, negli specchi, corsi d’acqua, finanche nelle fontane e laghi dei parchi pubblici è dovuta esclusivamente al continuo rilascio di esemplari adulti o subadulti capaci di superare con un fase di letargo i rigori invernali, cosa non possibile per i giovani esemplari. Nelle varie zone climatiche italiane è stato osservato che negli le deposizioni di uova raramente portano alla schiusa e che gli esemplari sopravvivono solo in condizioni di semilibertà in ambienti lacustri protetti e nelle zone meridionali con inverni meno rigidi. La sua massiccia presenza è dovuta solo al continuo costante rilascio di svariate decine di migliaia di esemplari adulti e subadulti ben alimentati nella fase di allevamento domestico, cosa che fa superare la fase di riduzione naturale per predazione a cui sono sottoposti i giovani esemplari selvatici.
    Analizzando tutti questi fattori è stato ipotizzato che senza questi continui rilasci questa specie sarebbe destinata a scomparire in alcune decine di anni per la sua incapacità di riprodursi e quindi sia da ritenere sì alloctona ma non specie acclimatata.

    In Italia le tartarughe appartenenti al genere Trachemys rientrano nella categoria degli animali alloctoni (animali non originari dei nostri territori) e pertanto è severamente vietato l'abbandono ed il loro rilascio in ambienti nostrani (laghetti e canali). Oggi la diffusione incontrollata di specie animali alloctone è riconosciuta a livello mondiale come uno dei principali motivi di perdita della biodiversità, seconda solo alla perdita e distruzione degli habitat (inquinamento, caccia, pesca, cementificazione e deforestazione). Costituisce quindi un grave impatto ambientale. Il crimine dell'abbandono di queste tartarughe è regolamentato dalle seguenti leggi:

    1. Maltrattamento animale e abbandono

    2. Danni ambientali provocati dalla liberazione in natura di animali alloctoni

    I trasgressori possono quindi incorrere in pesanti sanzioni amministrative e penali.

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140 replies since 25/12/2010
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